(Grazie mille! ^______________________________^)
Autore: Elos
Fandom: Harry PotterPersonaggi: Molly Weasley, Ginny Weasley
Rating: R (Arancione)
Avvertimenti: What if...?, Tematiche pesanti, Violenza. Gira attorno alla mia serie di
Come (non) doveva andare (ho deciso che approfitterò di questa iniziativa per tentare una raccoltina), ma direi che si può leggere anche a sé.
. nessun luogo è sicuro
Toglie alle membra lasse il suo riposo
Il timore de’ lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e mosconi il stuol furioso.Doveva essere successo in agosto. Doveva essere successo in agosto, perché Molly ricordava che era stato uno degli ultimi giorni di estate – l'ultima estate che avrebbero avuto da quelle parti – e che il tempo era stato caldo e asciutto per più d'una settimana, ma adesso pioveva. Aveva cominciato al mattino e continuato nel pomeriggio, e al tramonto il cielo era stato di un grigio scuro come il piombo, pesante, carico di nuvole e tuoni. Ad ogni fulmine, tutta la Tana era sembrata riempirsi di luce. Il vento umido aveva portato l'odore della terra, delle foglie bagnate, dei gerani sulla veranda. Era un buon odore. A Molly Weasley la pioggia piaceva.
Ginny stava studiando in soggiorno. C'erano poche possibilità che Hogwarts riaprisse a settembre – ma all'epoca nessuno avrebbe potuto immaginare quel che i Tre Giorni di Hogwarts sarebbero stati, nessuno aveva pensato che la guerra sarebbe durata così a lungo, infinitamente, trascinandosi mese dopo mese fino a quando i mesi non erano diventati anni, nessuno avrebbe potuto immaginare che Ginny...
Molly aveva ascoltato la penna di Ginny scricchiolare sulla pergamena e si era sentita meglio. Arthur era al Ministero, Ron era con Harry, Bill era al sicuro, forse, Charlie in Romania, se non altro, lontano, lontano da lì, Fred e George
Merlino solo sapeva dove e Percy... be', Percy. Percy probabilmente stava bene. Percy probabilmente se la sarebbe cavata.
E Ginny era lì con lei, sotto i suoi occhi, dove poteva guardarla e vederla e sentire la sua penna scricchiolare.
Al principio, Molly non si era accorta di niente. I tuoni avevano coperto il rumore delle Smaterializzazioni e la pioggia quello dei passi, e gli scricchiolii delle assi sulla veranda, be', aveva pensato fosse il vento. E' il vento. Solo il vento.
Poi aveva sentito Ginny urlare, ed
aveva capito, ed era tardi per capire, ma Molly aveva tirato fuori la bacchetta lo stesso ed era andata in soggiorno e...
E c'erano i Mangiamorte.
Se Molly era sopravvissuta, se Ginny era sopravvissuta, era stato solo perché non si erano aspettati nessuna resistenza; avevano pensato
ecco due streghe sole, ecco due donne isolate, e si erano detti
ecco il momento buono.
Ginny ne intrappola uno con una Maledizione Gambemolli, e quando il Mangiamorte cade a terra gli molla un pestone sulla mano, spezzandogli il polso e la bacchetta. Il Mangiamorte urla. La bacchetta di Molly traccia un cerchio perfetto nell'aria e quello più vicino alla porta cade a terra stringendosi la gola, strangolato. Ginny balza dietro al tavolo, per ripararsi, e con uno Schiantesimo lancia la libreria a schiantarsi addosso al suo aggressore. Il tavolo esplode. Ginny strilla, qualcuno lancia una
Cruciatus. Molly gira la bacchetta e pronuncia un incanto pensato per potare le piante, solo le piante, e il Mangiamorte comincia a urlare e ad agitare le braccia, maledizioni lanciate ovunque, alla cieca, perché non ha più il naso, gli manca un pezzo d'orecchio, un occhio strappato, sangue ovunque. Non riesce più a puntare la bacchetta contro Ginny, in queste condizioni, niente più
Cruciatus. E' tutto quel a cui Molly pensa. Niente più
Cruciatus. Non a Ginny. Uccidili tutti.
L'
Impedimenta di Ginny manda un Mangiamorte alla carica a schiantarsi con la testa nel tavolinetto di fronte al divano.
Una
Avada Kedavra su quello accanto alla finestra, la luce verde riempie la stanza ed erano anni che Molly non la usava, l'Anatema che Uccide, aveva dimenticato che colore avesse, l'impressione di essere sporca, macchiata, svuotata... Una Maledizione le passa così vicino al braccio da lasciarle sulla pelle la sensazione di essersi ustionata, e Ginny punta la bacchetta nella direzione giusta e il Mangiamorte si affloscia a terra. Non è morto, dice Ginny. Non è morto. Ha le labbra pallide, l'espressione vecchia. Non è morto.
Il Mangiamorte rimasto senza faccia piange ancora, afflosciato accanto alla porta, e Molly gli passa accanto: uno Schiantesimo più tardi, nessuno piange più.
Prendi le tue cose, tesoro, dice Molly a Ginny. Prendi tutte le tue cose. Ce ne andiamo.
Andiamo dove? chiede Ginny.
Molly guarda il vecchio orologio dei Weasley. Le lancette sono tutte su Pericolo Mortale, tutte, tutte. Quella di Ron è così dagli ultimi giorni di giugno, e quella di Charlie lo è spesso – è il lavoro che si è scelto – ma ora anche le altre... anche le altre...
Nessun posto è sicuro. La Tana non è più sicura.
Andiamo a Grimmauld Place, dice Molly. Da tuo fratello, tesoro. Vai a prendere le tue cose.
Doveva essere successo in agosto. Quando chiudeva gli occhi, adesso, Molly ricordava ancora il rombo dei tuoni lontani, il vento. Il tamburellare della pioggia, come il ronzio di un immenso sciame.
Aveva pensato di stare mettendo Ginny al sicuro. Nessuno avrebbe potuto prevedere quel che sarebbe successo dopo. Nessuno.
Nessun luogo era più stato sicuro.