Altra carriolata di icone; questa volta da
Fringe, serie televisiva che dimostra che sì, si può ancora fare fantascienza e no, non è necessario
parlare di alieni.La ragione dietro a questa fase d'iperproduttività iconica è semplice: mi sto dedicando a 400 pagine abbondanti di estrapolazione psico-fisico-moral-letteraria su
Marco Tullio Cicerone. Prima che clicchiate sul link, tenete in considerazione il fatto che vi manderà alla pagina di
Nonciclopedia sul suddetto G.G.G. (
Grande
Gorilla
Gobboso); gli autori di Nonciclopedia hanno in linea di massima un senso dell'umorismo che si esprime di frequente in toni, per così dire,
coloriti e salaci. Se non fanno per voi, evitate.
Fringe è una delle poche serie dove non solo apprezzo la protagonista femminile - che è uno strano e piacevole miscuglio di sensibilità e praticità spicciola, di ostinazione, serenità, incertezza e coraggio - ma anche la coppia che è andata naturalmente formandosi nel giro di un paio di serie. Era una coppia allegramente scontata, ma ogni tanto fa bene che sia così.
Giocando con curve, riempimenti e fusioni. E' possibile che mi sia fatta prendere la mano dalla cosa.
Edited by Elos - 23/4/2013, 02:28