Giudizi, Chi è veloce a giudicare sarà velocemente giudicato

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Elos
view post Posted on 24/10/2013, 09:59




giudizi
chi è veloce a giudicare sarà velocemente giudicato



La fotografa dietro a questo scatto si chiama Rose Lake. Ha diciotto anni. Studia grafica e design alla Capilano University di Vancouver. Ha pubblicato la fotografia, Judgements, sul suo tumblr, roseaposey: nel giro di pochi giorni lo scatto aveva fatto il giro del mondo, al punto tale che perfino in Italia - dove non sempre quel che viene distribuito in Rete arriva all'attenzione dei canali ufficiali - ha suscitato reazioni vivaci, seppur apparentemente controverse.


C'è chi ha obiettato alla visione moralista dietro allo scatto, chi ne ha visto invece il lato polemico, introspettivo ed analitico, chi ha usato la fotografia come un'occasione per esaminare vecchi pregiudizi e chi è tornato a parlare del fatto che no, incredibile ma vero, non è un problema di abbigliamento, chi ha dimostrato una volta di più che qualcuno non c'era il giorno in cui veniva distribuito il sarcasmo e chi ha fatto apprezzamenti sulle belle gambe della modella. Ebbene sì, anche quest'ultima categoria ha avuto la sua bella fetta di partecipanti. Non sto scherzando.

La ventisettesima ora ha proposto un articolo, datato 14 febbraio 2013, intorno a questa foto: Da madre superiora a prostituta. L'orlo della gonna (inciso sulla gamba) fa la donna, di Davide Casati. Non l'ho trovato un articolo illuminante; è piuttosto breve, e non offre spunti d'esame veramente innovativi. Non credo sia da considerarsi colpa dell'autore dell'articolo: la Rete è a tutt'oggi considerata il regno delle notizie brevi, degli articoli secchi, mentre analisi e critica sono lasciate alla carta stampata, e l'impostazione delle pagine costringe a brevità e nettezza, frasi lineari come slogan e periodi brevi e scarsamente articolati. Tuttavia, anche così com'è, l'articolo dà un'idea chiara e interessante di un paio dei temi che potrebbero essere legati alla fotografia ed usati per analizzarla.


Veramente illuminante è invece, io credo, la lettura dei commenti lasciati dai lettori all'articolo. Davvero. Sono da leggere, vi sono delle vere perle sparse là in mezzo.
C'eravate, voi, il giorno in cui hanno distribuito il sarcasmo?


Lasciamo per un attimo da parte la foto, ci torneremo dopo. Nell'estate del 1992 R.P., diciottenne di Potenza, accusa il suo istruttore di guida, C.C., di averla stuprata. Il Tribunale di Potenza condanna nel 1996 l'accusato meramente per il reato d'atto osceno in luogo pubblico; nel 1998 la Corte di Appello di Potenza aggiunge alla sentenza i reati di violenza carnale, violenza privata, ratto a fine di libidine, lesioni personali e violenza privata: in sostanza, ad essere stato violato non era più, secondo la Corte, solo il buon costume, ma la sanità, l'umanità, tutta la persona della ragazza.
E' d'altro canto solo del 15 febbraio 1966, legge n. 66, che la sezione del Codice Rocco sulla violenza sessuale viene abolita e si comincia ad affermare anche legalmente il principio secondo il quale lo stupro è un crimine contro la persona, non contro la moralità pubblica.
Nel 1999 la Corte di Cassazione annulla la sentenza della Corte di Appello di Napoli per, cito testualmente, motivazione carente ed illogica della stessa. Tralasciando le ragioni tecniche dietro all'annullamento, vorrei evidenziare solo un piccolo estratto dalla sentenza della Cassazione:

"[...] Deve poi rilevarsi che è un dato di comune esperienza che è quasi impossibile sfilare anche in parte i jeans di una persona senza la sua fattiva collaborazione, poiché trattasi di una operazione che è già assai difficoltosa per chi li indossa."

In parole semplici, ha i jeans, ergo ci sta.



Sono gonne, non sono gonne. Sono corte, sono aderenti, sono jeans, mostrano le forme. E' scollato, è senza maniche, è sbottonato, è a vita bassa. Non puoi uscire la sera vestita così. Non puoi andare ad un concerto vestita così. Chi ti riaccompagna a casa?
Resta, nella cultura del terzo millennio delle Veline e delle Letterine e delle Sgambettine, un fondo denso di misoginia e di un mal guidato senso di un pudore che spingiamo sugli altri, l'idea incontrollabile che dopotutto sia colpa loro, se dopo c'è uno stupro, una violenza, che sia colpa loro, se portano una minigonna sull'autobus e vengono palpate.
Gente, è il mio sedere. Mio. Devo tatuarcelo sopra, M-I-O? Devo infilarmi una trappola per topi in una tasca dei calzoni, una mina antiuomo, un lanciafiamme...? Se sto portando una gonna, ci sono eccellenti possibilità che sia semplicemente perché mi guardo allo specchio e mi piaccio così, piaccio a ME, M-E, fondamentalmente non mi interessa piacere a qualcun altro; e, se anche così non fosse, ehi, guardare ma non toccare, non c'è più la simpatica usanza di chiedere il permesso?
Ora, siete uomini? Immaginate di incontrare una donna. Fa caldo, c'è il sole, avete una bella maglia a mezze maniche un po' aderente, perché uno passa l'inverno in palestra per potersela mettere, quella maglia, accidenti, così si vede il muscolotto delle spalle e la tartarughina della pancia, non è bello?
Adesso, siete fidanzati. Siete sposati. Siete innamorati. Siete presi, disinteressati, vi state facendo i fatti vostri: ma la donna vi si avvicina, vi acchiappa le braccia e ve le palpa, non è neanche una bella donna, niente che esca fuori da una copertina patinata, non fate i furbi, ma una donna bruttacchietta, magari un po' racchia, magari con la pancia e l'alito puzzolente com'è la quasi totalita dei non troppo simpatici Palpeggioni dell'Autobus, ed è arrogante come tutti i Palpeggioni dell'Autobus sono.
Ecco, vi sta palpando. Siete contenti? No? Strano! Be', domani tutti con le maniche lunghe.
E così via.

La fotografia di Rose Lake si intitola Judgements, giudizi. Chi è veloce a giudicare, dice il saggio, sarà velocemente giudicato.
Sono gonne, non sono gonne. Viene da pensarci su un momento, vero?



Non è direttamente collegato all'argomento, ma qui c'è un certo, giovanissimo studente, Chris Whitehead, che ha avuto un'idea geniale:
Scuola vieta i pantaloncini ai ragazzi e uno studente si presenta in gonna
E' una forma di protesta originale, niente affatto offensiva, e sembra che i suoi compagni di casse si siano dimostrati estremamente intelligenti. E la famiglia di questo ragazzo dev'essere meravigliosa.



Edited by Elos - 24/10/2013, 11:27
 
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