3:01, Easter Egg Days - The Avengers

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Elos
view post Posted on 18/4/2014, 10:57




Nata per gli Easter Egg Days di Pseudopolis Yard, con il prompt 301.
Questa è stata scritta praticamente in un'ora, ma facciamo finta di niente. E' anche probabile che finisca per essere parte di una scena di una storia ben più lunga che sto scrivendo. Vedremo.

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La prima cosa che vide, quando il muro di polvere lasciato dal passaggio di Hulk attraverso tre muri e una porta chiusa al tredicesimo piano dell'Empire State Building cominciò a diradarsi, fu lo schermo rosso della bomba piazzata sul pavimento nel mezzo della stanza, con un grosso 3:01 che ci lampeggiava sotto.
Era una cosina piccola e apparentemente innocua, non più grossa di una palla da tennis, ma il visore dell'armatura si accese come il cielo per i fuochi d'artificio del quattro di luglio, riempiendosi di allarmi e di scansioni e di tutta roba che, be', francamente, non era per niente rassicurante.
“Oh,” disse Tony. Lo disse molto, molto piano, perché c'erano occasioni nelle quali era opportuno farsi prendere dal panico ed occasioni nelle quali era meglio di no. “Oh. Bene.”
Il 3:01 passò ad essere un 3:00 e la voce di Rogers si informò dal ricevitore:
Situazione?”
“Sì.”
Momento di silenzio. Momento di silenzio, durante il quale il visore della bomba cambiò lampeggiando in 2:59 e poi in 2:58 e Tony fece del proprio meglio per ripetersi che Rogers aveva fatto dei passi da gigante da quando era stato scongelato, si era tolto quel grosso e rigido bastone dalle chiappe e aveva cominciato a rispondere al sarcasmo con sarcasmo, da quel grosso troll in incognito che era – gli occhioni azzurri servivano a nascondere un bellissimo animo da figlio di buona donna, chi l'avrebbe mai detto – ma Rogers aveva anche qualcosa come novantanovemila anni, ed era un soldato, e il glorioso esercito americano insegnava ai suoi uomini che il senso dell'umorismo andava chirurgicamente rimosso finché si era sul campo di battaglia.
Tony sentì Rogers prendere un respiro profondo, nel ricevitore, e ritentare:
Qualche dettaglio in più...?
Tony si chiese se c'era un modo gentile per informarlo del problema in corso. Se lo chiese in fretta, mentre apriva i guanti dell'armatura e li lasciava cadere per terra, si avvicinava prudentemente alla bomba e si accovacciava per esaminarla, e si rispose di no.
“C'è una bomba. Tredicesimo piano, vicino...” JARVIS gli fornì sul visore le mappe del piano, illuminando in verde le trombe delle scale e in giallo i vani degli ascensori. “Cazzo. D'accordo, ehi, la bomba è schermata e non è qualcosa che abbia visto prima, ma c'è... se salta in aria, c'è la possibilità che blocchi le vie di fuga dai piani superiori. Non serve che buttino giù tutto il palazzo, se rendono l'evacuazione sufficientemente difficile.”
C'era un pannello sul retro della bomba ed uno alla destra del visore. Dalle fessure proveniva una luce di un azzurro dalla sfumatura orribilmente familiare, e Tony scoprì che riusciva a racimolare ancora un po' d'odio per Vanko, che aveva preso il reattore e ne aveva riprodotto la struttura principale e aveva lasciato i piani in giro perché la gente sbagliata li trovasse e facesse del proprio peggio. Non erano reattori come il reattore Arc, ma ci potevano arrivare stramaledettamente vicini.
Quanto tempo abbiamo?
“Due minuti e mezzo.”
Il pannello sul retro aveva le maggiori possibilità di essere il più vicino ad un nucleo utile. Tony si mise al lavoro.
La puoi portare via volando dall'edificio?”
“Non se ha un sensore di movimento attivo. Se ce l'ha, spostarla servirà solo a farla esplodere prima.”
Urla e il rumore di passi in corsa cominciarono ad arrivare dal foro nella parete. Hulk, che fino a quel momento si era aggirato per la stanza con impazienza, abbattendo un tavolo con un pugno ed emettendo sordi brontolii di irritazione, sembrò illuminarsi come un albero a Natale: si avvicinò al foro – sapeva essere stranamente silenzioso, per qualcosa grosso come un Godzilla e due volte più verde – e, quando il primo tipo dell'A.I.M. fece affacciare nella stanza il suo brutto testone ricoperto di casco giallo, lo acchiappò per la collottola, lo scrollò un paio di volte e lo ributtò indietro. Ruggì attraverso il foro, e il suo ruggito fece vibrare le pareti e il pavimento e incrinare una finestra alle sue spalle. Le urla e i passi si dileguarono rapidamente in lontananza, perché, ehi, c'erano bersagli meno rischiosi di un Hulk.
Il pannello venne via senza fatica, e dietro c'era... dietro c'era tutto un mondo di casini, tutto un mondo di guai che Tony non sapeva bene come cominciare a gestire. 1:55, gli disse lo schermo. Era così terribilmente... così terribilmente cliché, lo schermo e la luce rossa e la bomba lasciata lì, in bella vista, perché qualcuno la trovasse. Da una fessura nel ginocchio dell'armatura venne via un sottilissimo cacciavite, una minuscola pinza dalle estremità affilate emerse dal braccio. JARVIS tracciò per lui il percorso della corrente elettrica nei cavi della bomba che aveva di fronte. C'erano stranamente pochi fili e stranamente troppe schede madri, e a Tony sarebbe veramente piaciuto poterla esaminare per bene, in laboratorio, con calma, ma un minuto... un minuto e nove secondi, scendendo, questa non era calma.
“Capitano?”
Dal ricevitore nel suo orecchio, la voce di Rogers emerse lievemente affannata:
?”
Rumore di metallo contro metallo. Lo scudo di Rogers doveva aver fatto conoscenza con l'elmetto di qualcuno.
“Allontanatevi. Evacuate tutto quel che riuscite ad evacuare, poi levatevi da qui.”
Lunghissimo momento di silenzio.
Non riesci a...?
0:49
“Ci riesco,” mentì Tony. Poteva aprire l'armatura. Aprire l'armatura, ficcarci dentro la bomba in tutta fretta e richiudere i pannelli. Le placche dell'armatura avrebbero... avrebbero contenuto l'esplosione, ci sarebbe stato... ci sarebbe stato un bel botto, ma meglio che non tirar via mezzo piano del grattacielo, c'erano centinaia, migliaia di persone sopra di loro, e di quelle centinaia e migliaia non tutti sarebbero arrivati vivi alla fine della giornata, se questa cosa esplodeva qui e adesso.
00:31
Tony sentì, più che vedere, Hulk affacciarglisi al di sopra di una spalla. L'armatura si velò di uno strato umido quando Hulk gli si avvicinò abbastanza da respirargli addosso.
Hulk poteva essere un problema. Se fosse stato ancora lì, quando la bomba fosse esplosa, avrebbe potuto... be', non si sarebbe fatto veramente male, ma Hulk odiava le esplosioni, odiava il rumore e odiava il terreno che vibrava, e un Hulk su di giri poteva essere un Hulk pericoloso, fare danni, rendere inutili anche le budella di Tony sparpagliate all'interno dell'armatura.
“Vattene via anche tu, amico,” disse Tony. “Via di qui.”
Hulk si limitò a grugnire.
00:20
Ecco, quello era il sensore di movimento. Adesso, se solo fosse riuscito a staccarlo dal resto del dispositivo, avrebbe potuto acchiappare la bomba ed uscirsene volando dalla finestra e... e niente, perché in diciannove secondi, ora diciotto, non sarebbe riuscito ad arrivare abbastanza in alto da rendere l'esplosione innocua. Ma, in diciotto, diciassette secondi, poteva allontanarla a sufficienza, se la bomba era dentro l'armatura.
“Avanti, vattene,” disse ancora Tony. Quando Hulk lo ignorò, Tony decise di sprecare una preziosa mano e due preziosissimi secondi per cercare di spingerlo via. “Vai a spaccare qualcosa da qualche altra parte. Thor sta spaccando al livello della strada, perché non vai a dargli una mano?”
E Hulk, Dio santo, gli rivolse un'occhiata di commiserazione. Qualcosa alla bel tentativo, amico. Se erano arrivati ad un punto tale che anche Hulk poteva guardarlo e commiserarlo, c'era qualcosa che non andava.
Il sensore di movimento venne via senza opporre troppa resistenza. Tony scoprì di avere le mani sudate, ma faceva freddo, era freddo, freddo da dare i brividi e, ehi, salve attacco di panico, quanto tempo, vecchio mio.
“JARVIS, apri l'armatura.”
Iron Man?
Signore?
“Apri, ho detto.”
00:11
Stark, cosa stai...
“JARVIS, interrompi la comunicazione ed apri l'armatura. Adesso.”
Alla voce di Rogers si sovrapposero quella di Barton e di Natasha, e Tony aveva il sospetto che quella di Thor fosse stranamente assente solo perché si era perso il ricevitore – di nuovo. Era un'occorrenza comune.
Stark, non osare...
Tony...
JARVIS interruppe le comunicazioni, perché JARVIS era un'eccellente A.I. ed era un buon amico ed anche JARVIS sapeva fare i suoi conti.
00:08
La piastra frontale dell'armatura si aprì con un sibilo sordo. Tony afferrò la bomba e la sollevò lentamente – niente esplose, buon segno, ottimo segno – e fece per cacciarla dietro alla piastra, i repulsori delle gambe già pronti a far schizzare sia lui che lei attraverso la finestra più vicina e fuori dall'edificio, quando un'enorme mano verde gli si chiuse attorno al braccio con sorprendente delicatezza.
Tony inarcò le sopracciglia, sorpreso, e poi vide che lo 00:05 era diventato uno 00:04, che era orribilmente vicino ad uno 00:00, in effetti, e tutta la sorpresa divenne panico.
“D'accordo, ehi, non bene, contatto fisico non richiesto, lasciami il braccio, amico.”
Hulk lo ignorò.
00:03
“Hulk... Bruce, è una cosa seria. Bruce, lasciami andare. Bruce!”
00:02
Usando solo pollice ed indice della mano con la quale non stava reggendo Tony, Hulk afferrò la bomba – Tony cercò inutilmente di trattenerla – e, mentre lo schermo cominciava a segnalare lampeggiando 00:01, se la caccio in bocca.
Diviso tra l'orrore e la fascinazione, Tony guardò Hulk deglutire, il pomo d'Adamo che andava su e giù mentre la bomba gli scivolava giù per la trachea e nell'esofago e poi nello...
Ci fu un rombo sordo e il ventre di Hulk sembrò ondeggiare, non c'era altro modo per descriverlo, fece su e giù come gli addominali di una danzatrice del ventre, e Hulk fece una faccia stranissima, un po' schifata e un po' dolorante, come quella di qualcuno che abbia appena mandato giù una lumaca viva, con il guscio e tutto, e cadde pesantemente a sedere. L'impatto delle sue chiappe con il pavimento fece vibrare il suolo: Tony barcollò e si tenne in piedi per miracolo.
E, poiché JARVIS era un'eccellente A.I. ed un infido traditore ed anche JARVIS sapeva fare i suoi conti, le comunicazioni con il resto della squadra ripresero proprio in quel momento, nel mezzo di una tirata furiosa di Rogers, perché le tirate furiose erano il modo in cui Rogers preferiva esprimere la propria preoccupazione:
... Stark, è meglio che tu sia ancora vivo, se non vuoi che venga a cercarti e ti faccia pentire di essere morto!
Tony rise. La risata uscì fuori tutta venata di un'isteria della quale non era troppo orgoglioso, ma aveva appena trascorso trenta secondi convinto che fossero gli ultimi della propria vita, era praticamente certo che un po' d'isteria fosse l'ultimo dei suoi problemi.
“Non sono morto,” lo informò.
Non ancora,” gli sibilò Natasha nel ricevitore. E, ehi, salve anche a te, tono poco rassicurante di Natasha, quanto tempo, vecchio mio.
Seduto di fronte a lui, Hulk grugnì. Si stava massaggiando la pancia con un'espressione vagamente infelice e, owww, le foto di gattini miagolanti e cuccioli di foca e tenerissimi bambini cicciottelli con indosso costumi di fiori e di cagnolini erano niente a confronto dell'espressione infelice di Hulk. Tony sentì una disgustosa e inaspettata ondata di appiccicosa tenerezza sommergerlo, e fece del proprio meglio per convincersi che dipendeva tutto dall'ondata di adrenalina ancora in circolo e dal fatto che Hulk, be', Hulk gli aveva appena salvato la vita. Mangiandosi una bomba, apparentemente.
“Eccellente salvataggio,” gli disse. Hulk gli rivolse un'occhiata compiaciuta, prima di tornare a massaggiarsi lo stomaco. Sembrava nauseato.
“Un digestivo?” gli propose Tony.
Hulk allungò una mano e, con infinita cautela, gli batté due pacche leggere sulla testa.

Edited by Elos - 18/4/2014, 14:27
 
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view post Posted on 18/4/2014, 18:21
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Tony, sarai anche un genio milionario playboy blablabla, ma a volte sai essere davvero idiota. E' quasi confortante. XD
Lo sapevo che Hulk avrebbe preso in mano la situazione - letteralmente - e avrebbe salvato le chiappe a tutti. Lo sapevo!
L'avrai anche scritta in un'ora, ma fila via che è una bellezza ed è adorabile. E come diavolo fai a farti uscire Tony sempre così bene? Te lo invidio da morire, maledizione! XD
Menzione speciale per gli occhioni azzurri di Steve che servono a nascondere un animo da figlio di buona donna: pura perfezione!
 
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Elos
view post Posted on 19/4/2014, 13:23




CITAZIONE (Geilie @ 18/4/2014, 19:21) 
Lo sapevo che Hulk avrebbe preso in mano la situazione - letteralmente - e avrebbe salvato le chiappe a tutti. Lo sapevo!

Oltre a prenderla in mano, l'ha presa anche in bocca. *_*

CITAZIONE
Menzione speciale per gli occhioni azzurri di Steve che servono a nascondere un animo da figlio di buona donna: pura perfezione!

Sì, no, mi spiace, io vado matta per il Capitan America del primo film, che è un miscuglio fantastico di momenti poco brillanti, assoluti colpi di genio, goffaggine a go go e una non troppo ben celata vena di infamaggine.

Guh, grazie! *_*
 
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