Nata per gli
Easter Egg Days di
Pseudopolis Yard, con il prompt
uova di drago.
Sono le due e un quarto ed ho un letto che mi aspetta. Per le note, facciamo un'altra volta. x°°°D
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“Ho il forte dubbio che tutto ciò non sia nel mio contratto.”
“
Avresti dovuto leggere meglio le scritte in piccolo, Barton.”
“Leggere? Mi sta dicendo che c'è qualcosa di scritto da qualche parte, signore?”
“
Sono assolutamente certo che un pezzo di carta ed una firma siano stati coinvolti in qualche momento immediatamente successivo al tuo reclutamento.”
“Il mio reclutamento è consistito in una pallottola in una tibia, un mese d'ospedale e tre di riabilitazione, signore. Nulla di tutto ciò ha coinvolto una penna.”
Dall'altra parte del comunicatore arrivò un debolissimo suono strozzato che spinse Clint ad attribuirsi mentalmente cinque punti per aver quasi fatto ridere Coulson. Facendo del proprio meglio per non guardare di sotto – perché Clint non soffriva di vertigini, ma ottantasette piani erano pur sempre ottantasette piani, ossia circa ottantacinque piani più in alto del punto dal quale si sarebbe potuto aspettare ragionevolmente di cadere e cavarsela con poca roba rotta – si alzò in piedi, si stiracchiò le gambe e cautamente, molto, molto, molto cautamente, si mise a sedere sull'orlo del nido.
Il nido aveva un diametro di sette metri ed era fatto con... Clint non sapeva neanche bene cosa fosse metà di quella roba, c'erano copertoni e buste di plastica e foglie lunghe quanto la sua gamba che potevano provenire solo da un banano, c'era un groviglio di cavi elettrici e quello che sembrava essere il cestello di una lavatrice: e, nel mezzo di tutto quell'ammasso, le uova di drago.
Non erano draghi, aveva detto Thor. D'accordo. Non erano draghi e venivano da Plutone, Asgard, un posto così, ad un universo e mezzo di distanza dalla Terra, e, se non fosse stato per un esperimento scappato di mano a Reed Richards, se ne sarebbero rimasti tranquillamente a casa propria; e invece adesso erano a New York e sputavano fuoco e avevano le ali, le scaglie e la coda. Non erano draghi, sicuro. Certo.
Clint aveva letto
Lo Hobbit e visto tutte le puntate di
Games of Thrones per almeno tre volte, Clint sapeva riconoscere un drago quando ne vedeva uno – specie se, dopo essere stato visto, il drago accendeva il lanciafiamme e cercava di incenerirgli il naso.
“Buone notizie dal laboratorio, signore?”
“
Pare che mamma drago se la caverà.”
“E questa è una buona notizia.”
“
Se preferisci star lì per la schiusa, Barton, possiamo tenerla qui ancora per un po'. Noi non abbiamo fretta.”
“Signore, comincia a far freddo, quassù. A quando il cambio della guardia?”
“
Stark si è offerto di sostituirti.”
“Sì,” disse Clint. E poi, immediatamente dopo: “No. Facciamo di no. Facciamo di no, perché sto cercando di sommare mentalmente Stark e una mezza dozzina di uova di drago, e l'immagine che ne risulta non è per niente rassicurante.”
“
In questo caso, Barton, non ti resta che stringere i denti e resistere ancora un po'. Prova a fare qualche saltello sul posto per tenerti al caldo.”
Clint fece per aprire bocca e suggerire a Coulson dove poteva piantarsi i suoi saltelli, cortesemente, signore, quando un minuscolo crac si fece sentire al di sopra del sibilo del vento e dei rumori ovattati della città sottostante. Crac non era mai un buon suono. Crac poteva essere
ehi, crac, si è rotta la mia ultima freccia, così come
ehi, crac, spero che quella grondaia alla quale eri appeso non fosse molto importante.
E, crac, fece l'uovo alla sua sinistra.
Clint dovette schiarirsi la voce:
“Coulson?”
“
Sì, Barton?”
“Coulson, mamma drago ci serve adesso. Qui. Ora.”
“
Barton...?”
“Perché sono certo che sarei un eccellente papà, e insegnerei loro a volare e a papparsi le vergini e tutto il resto, ma, Coulson, la torre non è abbastanza ignifuga per contenere sei cuccioli di drago ed uno Stark, e se mamma drago non arriva entro cinque minuti, temo che avremo la risposta ad un interrogativo interessantissimo: i cuccioli di drago sanno cos'è l'imprinting?”
Crac. Crac! Crac!“
Cinque minuti, Barton. Tieni quelle uova intere per altri cinque minuti, stiamo arrivando.”
Clint si lasciò scappare una risatina che, fu orgoglioso di notare, era appena venata di panico. Giusto una punta. Una puntina, davvero, una cosina da niente.
“Tenerle intere? Che devo... che cosa si aspetta che faccia, signore, che regga i pezzi con le mani?”
E non c'era neanche un filo d'ironia nella voce di Coulson quando rispose:
“
Se è quel che serve.”